PENSIONI - Comparto sicurezza, difesa e vigili del fuoco

Riaperti i termini per le adesioni.

 

Per il personale del Comparto sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico ancora non sono state avviate le procedure di concertazione per realizzare forme pensionistiche complementari su base collettiva (fondi pensione di comparto).

E ciò nonostante la decantata specificità, che colloca gli appartenenti alle forze di Polizia, alle forze Armate e al Corpo dei vigili del fuoco tra i più leali servitori dello Stato, chiamati a tutelare la collettività anche a rischio della propria incolumità personale.

Ad oggi, quindi, il suddetto personale ancora non è stato messo nelle condizioni di colmare il gap tra quanto si è percepito in servizio e quanto si è maturato in termini di trattamento pensionistico: per loro la previdenza complementare è ancora lontana dal realizzarsi.

E un tale ritardo danneggia irreparabilmente, dal punto di vista economico, gli operatori del settore, soprattutto i più giovani: in futuro, infatti, le pensioni saranno più basse per tutti e, nelle more di attuazione della previdenza complementare, non sono state previste formule per tutelare i lavoratori destinatari del sistema di calcolo c.d. contributivo della pensione.

Costruirsi una pensione integrativa adeguata, invero, richiede un lungo periodo di adesione al Fondo pensione, e avere fino ad oggi impedito ciò (sono inutilmente trascorsi 16 anni…) ha procurato un grave danno economico in capo ai soggetti potenzialmente interessati.

Ecco perché si è pensato di avviare un’azione giudiziaria, che sta dando ottimi risultati.

Abbiamo già riferito nelle <NOVITA’> pubblicate sulla prima pagina di questo sito web che il TAR del Lazio ha accolto integralmente i primi ricorsi Pensioni presentati dall’Avv. Roberto Mandolesi, per conto di alcuni Assistiti.

Con le relative sentenze, invero, il TAR ha dichiarato sussistere l’obbligo per le Amministrazioni resistenti di provvedere sulle istanze di diffida e messa in mora ritualmente notificate dai ricorrenti per sollecitare la conclusione del procedimento amministrativo concernente la costituzione di forme pensionistiche complementari (previdenza integrativa), con ciò implicitamente riconoscendo che la mancata attivazione ha prodotto (e produrrà), medio tempore, un danno economico (nei loro confronti) risarcibile (mediante l’applicazione del sistema di calcolo retributivo, vigente ante-riforma legge n.335/95, ovvero il pagamento di una somma equivalente).

Orbene, coloro che si trovano nel sistema c.d. Misto (perché alla data del 31.12.1995 non avevano maturato 15 anni di contributi) o in quello c.d. Contributivo (perché assunti dopo l’1.01.1996), e che in qualità di nuovi ricorrenti vorranno aderire alla presente iniziativa – finalizzata, da un lato, ad intimare all’Amministrazione di avviare le procedure per la realizzazione della previdenza complementare ovvero, in mancanza, a far censurare l’illegittimo suo inadempimento e, dall’altro lato, a chiedere la disapplicazione del metodo di calcolo del trattamento pensionistico introdotto con la legge di riforma, oltre al risarcimento dei danni finora causati – potranno scaricare la modulistica necessaria dal relativo <Link> apposto in fondo alla presente nota.

Dovranno, quindi, compilare e firmare, in originale, negli appositi spazi ivi indicati, la lettera di trasmissione, la scheda contenente dati personali, l’atto di intimazione e messa in mora e le due procure speciali; ed effettuare il bonifico in favore del Legale incaricato.

 

Dovranno poi spedire, con Raccomandata A/R, allo:

Studio Legale Mandolesi
Avv. Roberto Mandolesi
Via Paolo Emilio n. 34
00192 Roma

i seguenti atti:

1. Lettera di trasmissione compilata e firmata;
2. Scheda dei dati personali compilata in ogni sua parte;
3. Atto di intimazione e messa in mora debitamente compilato e firmato in ogni sua parte;
4. Due Procure speciali firmate in originale (non datate);
5. Fotocopia di un Documento d’identità valido;
6. Ricevuta attestante il bonifico effettuato.

La somma dovuta per aderire all’iniziativa, pari a 100 (cento) euro, già comprensiva di CPA (4%) e IVA (21%), dovrà corrispondersi mediante bonifico con accredito sul conto corrente bancario BNL Roma - Ag. n. 39, intestato a “Avv. Roberto Mandolesi”, avente le seguenti coordinate bancarie:

 IBAN: IT07 R010 0503 3390 0000 0000 570           BIC/SWIFT: BNLIITRRXXX

PAESE           “IT”
CIN EUR       “07”
CIN                 “R”
ABI                  “01005”
CAB                “03339”
CONTO         “000000000570”

Indicando la seguente causale: “Ricorso Pensioni”.

La somma versata a titolo di fondo spese per il ricorso è da intendersi a saldo di ogni pretesa del Legale incaricato, e già comprensiva della quota parte dei Bolli per le notifiche e dei Contributi Unificati per il deposito dei ricorsi.

In caso di esito negativo, i ricorrenti non dovranno corrispondere nulla di più oltre al fondo spese già versato.

Ogni eventuale altra spesa dovuta dal ricorrente, comprese quelle di lite, sarà a carico esclusivamente del Legale incaricato.

Resta inteso, che nel caso in cui, per effetto della specifica iniziativa intrapresa, l’Assistito dovesse ottenere una somma di denaro a titolo di risarcimento danni, dovrà corrispondere al predetto Legale il 10% di quanto percepito.

L’atto d’intimazione e messa in mora sarà notificato a cura e spese del Legale incaricato; che si farà altresì carico di ogni spesa.

Il ricorso sarà patrocinato dall’Avv. Roberto Mandolesi, del Foro di Roma, titolare dell’omonimo Studio legale.

Ogni altra notizia concernente l’iter della presente iniziativa sarà pubblicata su questo sito web.

Il termine per aderire alla nuova fase del ricorso è stato prorogato al 30 novembre p.v.

Gli interessati dovranno far pervenire la documentazione necessaria prima di detta scadenza.

MODULISTICA