INDENNITA' DI COMANDO

A che punto è il procedimento per l''emanazione del Decreto Ministeriale.

Dopo le ultime (positive) sentenze cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Innanzi tutto, è bene precisare che sia il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri che il Comando Generale della Guardia di Finanza hanno confermato gli originari Elenchi riepilogativi degli incarichi di comando, già predisposti da qualche anno: quindi, nonostante fossero stati sollecitati, per esigenze di bilancio, ad escludere la quasi totalità dei predetti incarichi, hanno mantenuto tutte le posizioni utili già in precedenza individuate.
Tanto che l’Ispettorato Generale per gli Ordinamenti del Personale e l’Analisi dei Costi del Lavoro Pubblico del Ministero dell’Economia e delle Finanze – in considerazione dell’esiguità delle risorse disponibili (0,49 milioni di euro) - aveva chiesto al Segretariato Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri di valutare la possibilità di sospendere l’esecuzione dell’istituto giuridico in oggetto, ai sensi e per gli effetti dell’art. 7, co. 10, D. Lgs. n. 195/95.
Ma ciò non è avvenuto, grazie anche alla ferma opposizione dei predetti CG e dei rispettivi COCER.
A tal riguardo, si segnala che il COCER / CC - da ultimo interpellato dal Commissario ad acta di nomina giudiziale - ha dato parere negativo all’ulteriore proposta di circoscrivere la titolarità del diritto alla percezione dell’indennità in parola solo a coloro che siano effettivamente titolari di responsabilità di comando nei settori: operativo, addestrativo, logistico, con competenze disciplinari e d’impiego autonomo di uomini e mezzi; dato che ciò avrebbe comportato l’esclusione di chi ricopre incarichi di “Capo” (o assimilati), nonché quelli riconducibili ad articolazioni di staff o di supporto.
Posizione, questa, rappresentata dallo stesso Commissario ad acta in una precedente riunione convocata con le Amministrazioni interessate, durante la quale ha chiesto l’impegno formale di tutti per consentire la predisposizione del Decreto di individuazione dei beneficiari dell’indennità di comando “entro brevissimi termini”.
Certo è, che dovranno in ogni caso evitarsi disomogeneità applicative della disciplina di riferimento, onde evitare ingiustificate disparità di trattamento fra identiche posizioni utili, sicuramente foriere di ulteriore contenzioso.
Vedremo come andrà a finire.
Roma, 10 marzo 2010
Avv. Roberto Mandolesi